Due videocamere, un microfono e una band armata di strumenti acustici: è questo il format “Acustici gagliardi per gente da divano” del collettivo torinese Dotto che ospita artisti italiani e stranieri e tra un concerto e l’altro coglie l’attimo facendoli suonare in una comoda versione unplugged. Buona la prima, ché la genuinità non fa mai male.
Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere sono una band di Piacenza. Li trovate alla voce “nuovo punk italiano”, dichiarano di essere debitori tanto dei Nirvana quanto di Rino Gaetano e suonano un po’ come i Motorpsycho italiani. Il loro ultimo lavoro in studio, “Interpretazione dei Sogni” (uscito da pochi mesi per V4V e Cloudhead records) è senza ombra di dubbio uno dei dischi italiani più interessanti del 2016. L’album contiene anche Cummings:
«Cummings è un poeta poco tradotto in italiano, perché di difficilissima traduzione, credo: le sue poesie sembrano uscite da uno di quei sogni in cui si prova a leggere un libro senza riuscirci e le sillabe si mischiano e volano via» ci racconta Fabrizio, voce della band «Detto questo ho provato a tradurre in autonomia alcune sue poesie dall’inglese, partendo da “he sang his didn’t he danced his did”, la migliore che io conosca. Altre frasi pazzesche in cui ci si imbatte sono ad esempio “a fingery treesoul” (un’anima a dita d’albero) o “to lay a wreath from ancient greath / on insulated brows”. Tutto questo l’ho plasmato su un giro di chitarra alla Lucio Battisti che poi in sala prove è mutato in una specie di canzone punk di un minuto. La versione acustica del video è più vicina a come la canzone è nata»
Fabrizio Lusitani / Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere
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