2016 - Golden Catrame / Opera Commons /UNpure - cantautorato / punk
Un ex pugile con tre dischi all’attivo, pubblicati con una costanza ammirabile, che diviene pian piano più maturo, pulito e ben costruito.
Si sente sempre più la cura con cui suoni e testi vengono prodotti e post-prodotti, senza arrivare a tirare in ballo cose che alla musica non sono davvero mai servite.
Si rimane in una sfumatura cantautorale, estranea però a molto di ciò che il concetto ci ricorda, con una voce che non si riesce bene a ricondurre ad esempi noti, splendidamente evocativa eppure così al di fuori di molti schemi musicali precostruiti.
Mescola pop, post rock, filastrocche per bambini e ballate incazzate, arriva al meglio quando trascina fuori la sua anima punk e la lascia libera di fare quel che le pare (La Madonna è Mia) e non smette mai di lasciare stupiti per un’irriverenza che sembra non poterlo abbandonare da tempo.
Quello di Claudio Palumbo è un disco che sfotte e fotte la musica di una nazione intera e non solo, è un esempio di come si possa costruire qualcosa di stupendo senza metterci troppi fronzoli. Difficile scegliere una perla sola di un lavoro incredibilmente vero, che trasuda la leggenda di una musica che viene da un posto più profondo del portafogli e che sembra stia scomparendo pian piano, da premiare anche solo per la disinvoltura con cui maneggia le bestemmie.